E’ il 1933 l’anno in cui si hanno le prime notizie di questo luogo al quale sono intrecciate storie di persone diverse. E’ questo l’anno in cui due giovanissime donne decidono di aprire la loro attività di ottica, a Modena in Via Farini 65, due giovani mogli di due fratelli partiti e mai più tornati dalla guerra. La verità è che Marta e Lidia ben poco hanno a che vedere con la famiglia Casoni, ma è come se la vocazione di questo luogo fosse da sempre quella di nascere e di continuare nei decenni successivi, pur gestito da proprietari diversi, come bottega d’ottica.
E’ in Francia che comincia la storia di Giovanni Casoni, ed è in territorio straniero che apprende i primi rudimenti di quello che diventerà il suo futuro lavoro e delle generazioni seguenti. Una volta conseguito il diploma di ottico decide di ritornare in patria, a Modena, e di lavorare presso Braglia forniture ottiche, con la mansione di meccanico ottico.
Alla guida dell’azienda familiare ora c’è Roberto, l’attività procede a gonfie vele ed è una realtà consolidata nella vita della piccola città. Ma questo non basta, Roberto crede che sia tempo di cambiare, di dare nuova vita alla sua attività ed è per questo motivo che decide di ristrutturare la sua ottica e di ricevere i suoi clienti in un ambiente più bello ed accogliente.
E’ già da un paio d’anni che Roberto non è più solo, ora ad aiutare il papà con l’azienda di famiglia ci sono i due giovani figli, Emanuele e Alessandro. Il gruppo cresce ed è pochi anni dopo che si presenta la possibilità di acquisire nuovo spazio e di aggiungere nuovi brand a quelli già presenti, offrendo ai clienti ancora più possibilità di scelta.
Roberto, Emanuele ed Alessandro sono esperti ottici optometristi e conducono con passione la loro ottica grazie anche ad un background che si tramanda di generazione in generazione. Conoscono bene la loro eredità storica e per questo decidono di riportare indietro negli anni il loro locale recuperando tutto ciò che era un tempo. Chiaramente ci sono voluti molti lavori, ma credono proprio che ne sia valsa la pena. E voi ci siete stati?